Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

mercoledì 28 febbraio 2007

CENTRO STORICO ADDIO - Busto Arsizio

E’ con estremo stupore che ho assistito, percorrendo casualmente Corso Europa a Busto Arsizio, alla demolizione ed alla definitiva scomparsa di una bella residenza ottocentesca e dell’area circostante da decenni in attesa di restauro. L’area fa parte di una delle preziose memorie storiche sopravvissute alla speculazione galoppante ormai senza ritegno in quel di Busto.

Solo pochi giorni fa la giunta con l’assessore all’urbanistica approvavano dichiarazioni di intenti e con il sindaco in testa si blaterava pubblicamente la loro volontà di “recuperare” il centro storico e di essere disponibili ad una conduzione dell’”urbanistica partecipata”.

L’edificio demolito è parte di un cosiddetto “piano di recupero” (??) che avrebbe dovuto salvaguardare almeno parte dell’antico tessuto bustese, oggi ormai circondato e perlopiù sostituito da un’anonima edilizia residenziale. L’edificio demolito è oltretutto indicato come di INTERESSE STORICO – ARTISTICO – AMBIENTALE e quindi DA TUTELARE nel vigente P.R.G. (allegato sub. A – quartiere S. Michele – edificio 79).

Tecnologie e tecniche costruttive per il recupero edilizio sono ormai alla portata di ogni mediocre costruttore e conseguentemente è possibile conservare sia singoli edifici monumentali sia complessi ambientali con costi ragionevoli.

Non posso che rammaricarmi per quanto avvenuto ma anche trarre delle pubbliche conclusioni:

- sindaco, assessore e giunta hanno nuovamente disatteso quanto dichiarato alla cittadinanza;

- non posso che allegare le foto di com’era, di come è stato martoriato e di come è defunto un altro prezioso angolo della storia di Busto, con l’augurio che i nomi dei responsabili politici siano trascritti a chiare lettere nella storia buia di questi anni di cementificazione della città di Busto Arsizio.

P.S.: se questo è l’inizio di un promesso diverso modo di governare il territorio, chissà cosa ci possiamo aspettare prossimamente ….

Busto Arsizio, 28.02.2007

Dott. Arch. Paolo Torresan

giovedì 8 febbraio 2007

CONVEGNO SALVAGUARDIA PAESAGGIO: RESOCONTO


--- Original Message ---
Sent: Thursday, February 08, 2007 12:43 AM Subject: CONVEGNO SALVAGUARDIA PAESAGGIO: RESOCONTO
COMITATI DEI CITTADINI FIRENZE - QUEL PAESAGGIO È DEL SINDACO

NOTE A MARGINE DEL CONVEGNO DI PRESENTAZIONE DELL'INTESA FRA STATO E REGIONE TOSCANA PER LA SALVAGUARDIA DEL PAESAGGIO


Al convegno intitolato "La conservazione attiva del paesaggio", tenutosi a Firenze il 2 febbraio scorso, la parola proibita che fa venire molti mal di pancia in Regione e in Sovrintendenza, alla fine è stata pronunciata più volte: Monticchiello.

" Niente paura – ci dicono - oggi quella vicenda non sarebbe più possibile; del resto come Regione Toscana eravamo contrari, ma non avevamo i poteri per fermare l'intervento, la Sovrintendenza poteva fare qualcosa ma è rimasta inerte, ecc.". In realtà il convitato di pietra, l'unico che aveva il potere di far valere il vincolo ambientale (ma che non lo ha fatto), era il Sindaco di quel Comune. Infatti le competenze relative ai vincoli ambientali, prima delegate dallo Stato alle Regioni sono poi state subdelegate dalle Regioni ai Comuni.

Si è così venuto a creare uno dei tanti conflitti di competenza che caratterizzano i nostri tempi, unificando in una stessa figura istituzionale (il Sindaco) due funzioni in conflitto fra loro: il rilascio di permessi edificatori e il rispetto dei vincoli ambientali.

Chi è deputato a rilasciare le concessioni edilizie (significativamente chiamate ora permessi di costruire) si preoccupa prima di tutto di provvedere alle sempre più vuote casse dei Comuni. Per questo gli oneri di urbanizzazione, destinati a realizzare opere pubbliche, sono oggi sempre più utilizzati per tirare avanti il bilancio ordinario. In queste condizioni i Sindaci sono anche restii a far valere il rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici.

È così che in questi anni, proprio in Toscana, accanto a Monticchiello, si sono verificati altri casi di assalto a un territorio che si vorrebbe attrattivo, rasserenante e rassicurante proprio in quanto "diverso" e "distante" dai contesti urbanizzati metropolitani, ma che un malinteso concetto di sviluppo, più o meno sostenibile, rende sempre più simile alle sgangherate periferie urbane.

Basta andare a vedere che cosa sta accadendo, per limitarsi ai Comuni più vicini a Firenze, a Strada in Chianti, a S. Casciano, all'Impruneta, a Bagno a Ripoli e a Fiesole.

Nelle intenzioni di Riccardo Conti e di Claudio Martini una "filiera" fra Stato, Regioni e Comuni, secondo un rapporto paritetico e "sussidiario" tra enti locali e Ministero, dovrebbe sostituire la "matrioska", cioè la vecchia concezione gerarchica delle funzioni e dei poteri.

Ma questa trovata terminologica difficilmente sarà in grado di salvaguardare il paesaggio toscano fintanto che i Comuni rimarranno di fatto i detentori delle facoltà decisionali definitive.

Ammesso che il sostegno di Stato e Regione sia effettivo (ma in proposito abbiamo sentito lo scetticismo di persone come il Soprintendente Lolli Ghetti e il professor Gurrieri, data la situazione in cui sono state ridotte le Sovrintendenze), ci sembra del tutto evidente che chi rilascia concessioni edilizie non dovrebbe essere la stessa persona che fa rispettare il vincolo. Ci insospettisce pertanto la preoccupazione manifestata con tanta enfasi dal Presidente della Regione il quale, dipingendo a tinte fosche l'ipotesi di ridimensionare il potere decisionale dei Comuni, paventa in tal caso una specie di catastrofe istituzionale che riporterebbe indietro la storia.

Inoltre, se sviluppo ci deve essere, come sostenuto con determinazione sempre dal Presidente della Regione, bene ha fatto Mariella Zoppi a evidenziare che il concetto di crescita non è necessariamente legato a quello di edificabilità. Richiamandoci alla sempre più urgente necessità di difendere il territorio aperto, considerata la sua natura di risorsa limitata, pensiamo che vi debbano essere zone soggette a vincoli di inedificabilità assoluta.

Nel corso del Medioevo, su un singolare ambiente naturale, una laguna ricca di varietà biologiche, si sovrappose una preziosa realtà costruita, mirabilmente integrata col territorio circostante: la città di Venezia. Oggi un'opera così equilibrata e peculiare da diventare unica al mondo, non sarebbe probabilmente più possibile. Anche se ripristinassimo controlli rigorosi sul valore estetico dell'oggetto architettonico, sul suo inserimento ambientale e sulla qualità del buon costruire (tutte cose considerate obsolete dai nostri "sviluppisti"), i risultati non sarebbero gli stessi a causa delle profonde modificazioni intervenute nei processi di trasformazione territoriale, nei tempi e modi di trasmissione delle conoscenze, nelle caratteristiche e disponibilità del territorio.

Per questo non una frettolosa impazienza ma una prudente cautela dovrebbe essere l'atteggiamento giusto degli attuali responsabili del territorio.




mercoledì 7 febbraio 2007

Fiesole: Dillo al tuo sindaco!



Da: comitato san salvi chi può [mailto:comitatosansalvi@email.it] Inviato: giovedì 3 maggio 2007 19.41 ----- Original Message ----- From: comitato san salvi chi può - To: Paolo Celebre - Sent: Thursday, May 03, 2007 7:23 PM
Subject: VA BENE? - Fiesole: Dillo al tuo sindaco!

COMITATO SAN SALVI CHI PUO' FIESOLE: DILLO AL TUO SINDACO !


Che cosa dovevano pensare gli abitanti di Maiano, se nell’annuncio del Comune di Fiesole c’era scritto che “Il Sindaco riceve i cittadini senza nessun appuntamento nelle diverse frazioni del territorio?”

Che Fabio Incatasciato, sindaco di Fiesole, venerdì 27 aprile, era venuto finalmente a parlare del problema che stava loro più a cuore: l’adeguamento a strada carrabile del percorso pedonale diretto verso i Bosconi, che rischia di rovesciare sul piccolo borgo tutto il traffico che dalla provinciale va verso valle e viceversa. E invece, no.

Il Sindaco riceveva solo uno per volta come dal medico, e solo più tardi, per gentilezza, si sarebbe adattato ad un incontro collettivo con quelle venti, trenta persone, affluite anche “da fuori”, giustamente preoccupate per le sorti di quella tranquilla e illustre valletta, minacciata da una strada che potrebbe squartare fatalmente l’Area naturale protetta del Mensola e l’adiacente Parco di Montececeri. In breve, che cosa è (molto faticosamente) emerso? Che la strada si farà.

Non sarà un vero by-pass ma una strada a traffico limitato, per dirottare in certe ore il traffico che confluisce sul capoluogo (richiesta questa molto sentita dagli abitanti di Borgunto).

La strada non sarà “bianca”, cioè con fondo in terra battuta, ma asfaltata anche se di colore adatto.

Il Sindaco si è dimostrato restio a chiarire i termini del progetto in questione, ma in un comunicato dell’autunno scorso dello stesso Comune, si diceva quanto segue. “Il Comune di Fiesole ha affidato la redazione di tre fondamentali Piani di recupero di iniziativa pubblica destinati a risolvere annose questioni del territorio. Si tratta dei progetti relativi a Bersaglio, Borgunto e Maiano.

Il terzo Piano di recupero è quello di Maiano, anche questo di iniziativa pubblica, che è stato affidato al Professor Giancarlo Gorelli, sempre con la collaborazione dello Studio Geotecno. Qui si prevede la sistemazione e il completamento del Parco di Montececeri con la realizzazione della “strada parco” e la valorizzazione delle cave storiche per l’estrazione della pietra serena, il recupero urbanistico e edilizio dell’abitato di Maiano, con la sistemazione delle abitazioni esistenti e di quelle fatiscenti e infine la creazione di una nuova volumetria (circa 2000 metri cubi) per attività culturali e di tempo libero legate al Parco.”

Il fatto è che gli abitanti di Maiano non vogliono traffico motorizzato in transito, casomai vorrebbero una severa regolamentazione di quello che giunge da valle, per via di certe attività commerciali che intasano il piccolo borgo. Per il resto, secondo loro, non ci sarebbe proprio niente da migliorare e da recuperare se non con l’ordinaria manutenzione e conservazione del luogo.

Il fatto è che anche nel Regolamento Urbanistico, proprio recentemente confermato dal Consiglio comunale, quella strada può essere larga fino a 6 m. più le banchine e vi è permesso il transito dei veicoli fino a 7 tonnellate.

Il sindaco nega risolutamente che ci sia la volontà di attuare quel Regolamento, ma intanto la norma è stata appena riconfermata.

La nuova volumetria di cui si parla (2000 mc.) è evidentemente da aggiungere ai 4000 di costruzioni già esistenti e da recuperare, di cui ha parlato il Sindaco nell’incontro. Si parla poi di parcheggi, di aree di sosta, di sviluppo dell’agriturismo nella vicina Fattoria di Maiano, appartenente al conte Miari Fulcis, proprietario della strada in questione, oltre che di tutta la valletta.

Per essere un progetto ancora da definire ci sembra un bel pezzo avanti, alla faccia della partecipazione! Non manca il pretesto ambientalista. Un chilometro più avanti infatti, su questa stessa strada (che da lì in poi diventa asfaltata), c’è una discarica abusiva, una piaga che il Comune di Fiesole da tempo cerca di sanare. Quale migliore occasione, la bonifica dell’area, per completare la pavimentazione fino a Maiano? I cittadini di Maiano si sono fatti un’opinione e chiedono al loro Sindaco:La salvaguardia dell’unitarietà tra l’area naturale protetta del Mensola e il Parco di Monte Ceceri Il ripristino, in accordo con la proprietà e con le associazioni escursionistiche fiorentine, della segnaletica dei sentieri, da sempre utilizzati da un pubblico che si può senz’altro definire internazionaleIl mantenimento del carattere ormai consolidato del percorso che costeggia il Mensola permettendone al massimo un adeguamento per il traffico pedociclabile La modifica della norma del Regolamento urbanistico comunale che allarga la strada a sei metri per veicoli a motore fino a 7 ton.l’effettiva possibilità di discutere qualsiasi progetto di riqualificazione dell’area.

COMITATI DEI CITTADINI FIRENZE
COMITATO SAN SALVI CHI PUÒ


BOCCACCIO PARK ? VALLE DEL MENSOLA A RISCHIO "VALORIZZAZIONE"
7 febbraio 2007


Esiste un interessante disegno pubblicato nelle “Illustrated London News” del 1893 e intitolato Her Majesty Queen Victoria sketching the Laghetto of Villa Leader.
Esiste un’opera minore di Giovanni Boccaccio, un poema in ottave, intitolato Il Ninfale fiesolano nel quale è narrato l’amore prima gioioso, poi tragico, del pastore Affrico e della ninfa Mensola.
Tutt’e due hanno in comune l'ambientazione in un appartato e ameno luogo della collina fiorentina, la valle del Torrente Mensola.
Esiste qui da sempre una bella strada sterrata, di fatto un comodo sentiero (intitolato a Lorenzo de’ Medici), segnalato con i segni rossi e bianchi del CAI, che, partendo dal borgo di Maiano e costeggiando da un lato le storiche cave di pietra serena e dall'altro l'area naturale protetta del Mensola, conduce alla via dei Bosconi, subito a nord di Fiesole.
L’idea, nobile, era quella:
di realizzare una specie di cammino della memoria in onore dei grandi scultori del Rinascimento fiorentino ed anche di Leonardo da Vinci che, da lì sopra, dalla cima del Montececeri, sperimentando i suoi marchingegni, sembra abbia tentato l’avventura del volo umano;
di celebrare quel paesaggio, ancora oggi per lo più intatto, con quel perfetto equilibrio tra naturale e artificiale, tra pieni e vuoti, tra vedute a corto e lungo raggio che tanto ha affascinato i viaggiatori tra Otto e Novecento.

L’area si caratterizza, oltre che per la bellezza, anche per il sorprendente silenzio, a pochissima distanza dalla rumorosa e caotica città. Proprio per questi motivi gli abitanti del luogo e molti fiorentini, in tutte le stagioni, hanno da sempre frequentato questi luoghi e questo sentiero non carrabile, per trovarvi sollievo al degrado della vita cittadina.

OGGI QUEST’AREA E’ IN PERICOLO!

Recentemente, il consigliere comunale Giorgio Gasperi Campani, di “Fiesole Tua”, ha presentato un ordine del giorno per trasformare questo sentiero in una strada carrabile, una specie di circonvallazione a est di Fiesole, per deviare dal centro del comune il traffico proveniente dal Salviatino.
Gli abitanti del luogo, altri cittadini della zona est e il Comitato “San Salvi chi può” di Firenze si sono opposti partecipando numerosi al Consiglio Comunale che discuteva della proposta.
Il sindaco Fabio Incatasciato, spiazzando tutti, ha detto che non era prevista alcuna strada. Infatti l’unico progetto in discussione nella zona era (ed è) quello di una “strada parco” carrabile (ossimoro di origine anglosassone), completata da aree attrezzate per il pic-nic, centro servizi per iniziative sportive e d’intrattenimento, allargamento della strada in corrispondenza del borgo di Maiano, e chi più ne ha più ne metta, come purtroppo previsto anche dal Piano Regolatore.
Tutto ciò anche al fine, sembra, di facilitare l’accesso a previste future attività turistico-ricettive extra alberghiere, e di permettere la “valorizzazione” di quella valletta, ora troppo appartata e solitaria.
Nei giorni scorsi poi alcuni sconosciuti, forse per accelerare la pratica della “strada parco”, hanno accuratamente coperto i segni del CAI sulle pietre e scortecciato quelli che si trovavano sugli alberi. Nel frattempo proprio sotto le cave si sono aperti dei piazzali e, pare, che persino il parroco del luogo, come Don Abbondio, sia stato scoraggiato da certi bravi locali dal percorrere quel sentiero.



Ricordiamo che anni fa, dalla parte di Baccano, non lontano dalla via dei Bosconi, fu aperta, addossata alla sorgente del Mensola, una discarica i cui liquami finivano per versarsi nel torrente. Per questo fatto, il Sindaco di Fiesole di allora, fu condannato. Il fatto è che la discarica ha continuato a funzionare e, dopo che la strada da Baccano fin lì è stata asfaltata, continua a svolgersi un certo transito di camion, soprattutto per lo scarico illegale di inerti provenienti da lavori stradali ed edilizi.
È da notare che l’eventuale “valorizzazione” della zona orientale della collina fiorentina non sarebbe priva di collegamento con analoghe iniziative che stanno avvenendo nella parte di pianura del Mensola, accanto al centro tecnico di Coverciano.
PER QUESTO CHIEDIAMO che:

il sentiero panoramico resti sterrato e sia utilizzato come percorso ciclo – pedonale che attraversa l’intero parco di Montececeri;
sia attuata la riqualificazione dell’intero parco, escludendo qualsiasi forma di pericolosa “valorizzazione” a fini ricettivi del parco stesso e delle aree limitrofe;
sia avviata la bonifica integrale della discarica dei rifiuti;
ci sia un efficace controllo per prevenire le violazioni della libera e serena fruizione del parco.


Nota storica
Verso il 1891 Lucy Emily Baxter, che si firmava Leader Scott, scrisse una guida di questi luoghi a sancire la loro fama ed anche quella di John Temple Leader proprietario della tenuta ed autore del restauro del Castello di Vincigliata.
Fu proprio per questo che la Regina Vittoria nell’aprile del 1893, si scomodò a visitare la località e, secondo un’abitudine tutta inglese, produsse alcuni acquerelli di un suggestivo laghetto che si trova lì vicino.
CAVE DI MAIANO


COMITATI DEI CITTADINI FIRENZE


FIESOLE 2 aprile 2007
ovvero
il rito dell’autoreferenzialità
dei politici e degli amministratori
nel palazzo
e la resistenza in strada dei cittadini


Ultimamente si devono essere presi una bella paura i diessini di Fiesole per invitare mezza Toscana dei Sindaci, esponenti del Governo e del Parlamento, di varie Università e un trafelato Piero Fassino a parlare, il 2 aprile scorso, di Territorio, Cultura, Sviluppo presso la Fondazione Italianieuropei.
La fulminea assemblea, convocata proprio di fronte all’area Garibaldi, a due passi dall’Auditorium e dalla Piazza Mino, oggetto delle numerose denunce del Comitato per Fiesole e del Coordinamento regionale dei Comitati toscani per la difesa del territorio, è iniziata alle 10 passate e all’una e mezzo era già finita.
A nessuno però doveva sfuggire il carattere riparatore di questo Concilio di amministratori, funzionari e urbanisti di area DS e Margherita nella “diocesi” fiesolana, dopo l’insulto di Alberto Asor Rosa che, qui vicino, l’11 marzo, aveva tenuto l’importante Convegno dei Comitati dei Cittadini.
Affinché il rito godesse della massima sacralità era stato impedito il contraddittorio in aula agli infedeli (Comitati e Associazioni), mediante una perentoria dichiarazione del Sindaco Fabio Incatasciato: “Ascoltare sì, parlare no”.
Naturalmente valeva per gli officianti il divieto di pronunciare la parola blasfema: “Campi”.
Vincolanti invece le formule canoniche: “Conservazione attiva”, “Filiera virtuosa”, “Governance”, “Reddito e non rendita”, “Quando si può, si fa”.
Nei confronti dei Comitati dei Cittadini, presenti all’esterno con un presidio, era stata scelta la strada del sorriso e della pacca amichevole: il tutto però fuori della sala.

Per gli Amministratori toscani di centro-sinistra, a iniziare da Claudio Martini, il territorio non è più solo espressione della società e dei rapporti di produzione, luogo di compensazione dei tempi lunghi della storia in rapporto ai tempi brevi delle attività umane, ma esso stesso mezzo di produzione, fattore di sviluppo diretto, da spendere sul mercato della crescita economica.
Così parole come vincolo, restauro, estetica, conservazione vanno tutte riviste in favore di un liberismo amministrativo e di un dinamismo economico capaci di coniugare tutela e sviluppo.
In Toscana proprio la qualità ambientale e paesaggistica, attrae la speculazione immobiliare, producendo un boom edilizio che ormai preme anche sul territorio collinare e di montagna.
A questo tipo di offensiva però non si tratta di opporre una difesa rigida e conservatrice ma di anticiparne le mosse andando incontro al capitale immobiliare con occasioni di trasformazione “in positivo”, chiamando a raccolta tutte quelle forze dell’imprenditoria privata interessate al miglioramento e alla produzione di reddito, piuttosto che alla speculazione tout court.
Per incentivare la difesa del patrimonio collinare, ad esempio, non si tratta di far rispettare rigidamente i confini di un vincolo, ma di incrementare la presenza abitativa, il “presidio” da parte della popolazione locale.
“Il territorio non è fatto solo della sua forma visibile” - dice Massimo Morisi - limitarsi alla difesa della forma di un paesaggio è perdente perché non incide sui rapporti produttivi che lo determinano. Ogni indulgenza verso l’estetismo, il ruralismo, la tradizione finisce così per essere considerata una copertura di rendite di posizione, di privilegi da estirpare, di sindromi da “nimby”.
Per i campioni dello “sviluppismo”, come Sivia Viviani (INU Toscana), Andrea Manciulli (DS regionale) e Riccardo Conti (Assessore all’urbanistica), la Toscana è una regione “troppo seduta sul proprio passato” e rischia, senza una ripresa economica vera, di trasformarsi in un pensionato dorato, in una terra popolata di vecchietti arzilli ed ospitali.
Qualsiasi istituto sovraordinante nel campo della pianificazione è perciò bollato di dirigismo e di ingerenza autoritaria, malgrado che la nostra Costituzione dica il contrario.
In questo ribaltamento dei significati, del senso comune, e anche della legalità, l’Alta Velocità tra Bologna e Firenze diventa “una grande opera ecologica”, la speculazione immobiliare una risposta al fabbisogno abitativo, le villette a schiera tutelano la collina, il business sul paesaggio contribuisce alla sua difesa.
A Fiesole non è stato perpetrato alcuno scempio e le forze dell’imprenditoria che operano in Toscana sono le migliori possibili: niente cupole affaristiche, niente Mafia. L’amministrazione è efficiente e non esiste corruzione. Non esistono ecomostri, ma solo 12 villette in Val d’Orcia che danno noia a qualcuno che viene “da fuori”.
La nebbia mistificatrice di questa neolingua copre la realtà delle cose, e per un po’ narcotizza la platea.
Resta il problema dei Comitati. Come affrontare questo bau bau?
Niente paura, in fondo è la Regione, dice Conti, ad aver suscitato questo dibattito, migliaia di persone hanno partecipato alla discussione sul PIT (Piano di Indirizzo Territoriale), quindi abbiamo contribuito anche noi a creare i Comitati. Ci si aspetta un po’ di riconoscenza, ma la guardia resta alta e il dialogo si fa con chi vuole dialogare. Poi, una volta fatto, si decide.
Persino il nome dello storico Riccardo Francovich, tragicamente deceduto pochi giorni fa e schierato da tempo contro le lottizzazioni di Fiesole, è assimilato al concerto.

Per la verità in questa kermesse rituale ci sono state anche delle voci diverse. Per esempio, c’è distanza tra il livello degli interventi degli Amministratori e il contributo di alcuni Universitari come Amerigo Restucci o Mariella Zoppi. Quest’ultima non ha taciuto gli elementi di crisi, la risibilità dell’uso di certi vincoli, l’inadeguatezza delle Soprintendenze, la grande quantità di progetti che vanno ad insediarsi in zone di crinale, approfittando del cosiddetto trasferimento di volumi.
Ma questa differenza di livello non rassicura: la gestione del territorio è affidata proprio a quegli amministratori, funzionari di partito, assessori, sindaci e geometri che costituivano il grosso dei partecipanti.
Nessuna vera riflessione del Convegno sul merito: il consumo territoriale, il regime dei suoli, e neanche sulla partecipazione dei cittadini, tranne l’invito ai Comitati a moderare i toni e a passare dalla denuncia alla proposta.

Il segretario dei DS Fassino, dopo il tradizionale omaggio alle meraviglie di Toscana, ha anche voluto concedere qualcosa alla protesta dei cittadini, ma non nel senso della difesa ambientale, su cui ha anzi ironizzato, quanto piuttosto in direzione dell’espansione e della modernizzazione.
La protesta dei cittadini a cui si riferisce è in realtà quella dei leghisti del Nord che, ci dice, chiedono strade mentre la sinistra si balocca sulle questioni ambientali e perde voti.
L’ottica politico - elettorale e l’assenza di una visione strategica in campo urbanistico si vedono anche quando Fassino indica nella legislazione della Regione un esempio per tutto il Paese. Entrando rudemente in un dibattito che non si è ancora spento in questa Regione, attorno alla questione della titolarità dei poteri in campo urbanistico, consacra la scelta del PIT di attribuire la supremazia decisionale al Comune: “ il potere che risponde ai cittadini ”.
Anzi, cosa ancor più grave, lo contrappone alla funzione delle Soprintendenze, cioè allo Stato.
In pratica il centro sinistra si è messo a rincorrere il federalismo leghista e le derive plebiscitarie della destra. Per il territorio si preparano soluzioni finali.

Di fronte ad un’iniziativa in gran parte costruita fra esponenti di partiti al governo locale e nazionale e che non ha ammesso non solo i Comitati dei cittadini, ma nessun interlocutore critico nei confronti delle linee che si stanno adottando nel governo del territorio toscano, come Comitati abbiamo deciso di rimanere fuori dal palazzo, sulla strada: abbiamo così potuto incontrare altri cittadini che, nel giro di pochi metri potevano “apprezzare” un repertorio di “scempi” che inutilmente le nomenklature amministrative e politiche chiuse nel palazzo cercavano di trasfigurare, in un rito sacrale ed esorcistico, in esempi di buon governo.
Di fronte all’arroganza e alla presunzione intellettuale

la nostra parola d’ordine non può essere che:
continuare a
RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE

Alleghiamo i precedenti documenti su Maiano.

BOCCACCIO PARK? VALLE DEL MENSOLA A RISCHIO





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Sent: Wednesday, February 07, 2007 7:39 AM
Subject: BOCCACCIO PARK? VALLE DEL MENSOLA A RISCHIO
COMITATI DEI CITTADINI FIRENZE COMITATO SAN SALVI CHI PUÒ: BOCCACCIO PARK ?
VALLE DEL MENSOLA A RISCHIO "VALORIZZAZIONE"

Esiste un interessante disegno pubblicato nelle "Illustrated London News" del 1893 e intitolato Her Majesty Queen Victoria sketching the Laghetto of Villa Leader. Esiste un'opera minore di Giovanni Boccaccio, un poema in ottave, intitolato Il Ninfale fiesolano nel quale è narrato l'amore prima gioioso, poi tragico, del pastore Affrico e della ninfa Mensola.Tutt'e due hanno in comune l'ambientazione in un appartato e ameno luogo della collina fiorentina, la valle del Torrente Mensola.
Esiste qui da sempre una bella strada sterrata, di fatto un comodo sentiero (intitolato a Lorenzo de' Medici), segnalato con i segni rossi e bianchi del CAI, che, partendo dal borgo di Maiano e costeggiando da un lato le storiche cave di pietra serena e dall'altro l'area naturale protetta del Mensola, conduce alla via dei Bosconi, subito a nord di Fiesole.

L'idea, nobile, era quella:
  • realizzare una specie di cammino della memoria in onore dei grandi scultori del Rinascimento fiorentino ed anche di Leonardo da Vinci che, da lì sopra, dalla cima del Montececeri, sperimentando i suoi marchingegni, sembra abbia tentato l'avventura del volo umano;
  • di celebrare quel paesaggio, ancora oggi per lo più intatto, con quel perfetto equilibrio tra naturale e artificiale, tra pieni e vuoti, tra vedute a corto e lungo raggio che tanto ha affascinato i viaggiatori tra Otto e Novecento.

L'area si caratterizza, oltre che per la bellezza, anche per il sorprendente silenzio, a pochissima distanza dalla rumorosa e caotica città. Proprio per questi motivi gli abitanti del luogo e molti fiorentini, in tutte le stagioni, hanno da sempre frequentato questi luoghi e questo sentiero non carrabile, per trovarvi sollievo al degrado della vita cittadina.

OGGI QUEST'AREA E' IN PERICOLO

Recentemente, il consigliere comunale Giorgio Gasperi Campani, di "Fiesole Tua", ha presentato un ordine del giorno per trasformare questo sentiero in una strada carrabile, una specie di circonvallazione a est di Fiesole, per deviare dal centro del comune il traffico proveniente dal Salviatino. Gli abitanti del luogo, altri cittadini della zona est e il Comitato "San Salvi chi può" di Firenze si sono opposti partecipando numerosi al Consiglio Comunale che discuteva della proposta.

Il sindaco Fabio Incatasciato, spiazzando tutti, ha detto che non era prevista alcuna strada. Infatti l'unico progetto in discussione nella zona era (ed è) quello di una "strada parco" carrabile (ossimoro di origine anglosassone), completata da aree attrezzate per il pic-nic, centro servizi per iniziative sportive e d'intrattenimento, allargamento della strada in corrispondenza del borgo di Maiano, e chi più ne ha più ne metta, come purtroppo previsto anche dal Piano Regolatore.

Tutto ciò anche al fine, sembra, di facilitare l'accesso a previste future attività turistico-ricettive extra alberghiere, e di permettere la "valorizzazione" di quella valletta, ora troppo appartata e solitaria.

Nei giorni scorsi poi alcuni sconosciuti, forse per accelerare la pratica della "strada parco", hanno accuratamente coperto i segni del CAI sulle pietre e scortecciato quelli che si trovavano sugli alberi. Nel frattempo proprio sotto le cave si sono aperti dei piazzali e, pare, che persino il parroco del luogo, come Don Abbondio, sia stato scoraggiato da certi bravi locali dal percorrere quel sentiero.

Ricordiamo che anni fa, dalla parte di Baccano, non lontano dalla via dei Bosconi, fu aperta, addossata alla sorgente del Mensola, una discarica i cui liquami finivano per versarsi nel torrente. Per questo fatto, il Sindaco di Fiesole di allora, fu condannato. Il fatto è che la discarica ha continuato a funzionare e, dopo che la strada da Baccano fin lì è stata asfaltata, continua a svolgersi un certo transito di camion, soprattutto per lo scarico illegale di inerti provenienti da lavori stradali ed edilizi.

È da notare che l'eventuale "valorizzazione" della zona orientale della collina fiorentina non sarebbe priva di collegamento con analoghe iniziative che stanno avvenendo nella parte di pianura del Mensola, accanto al centro tecnico di Coverciano.

PER QUESTO CHIEDIAMO che:

il sentiero panoramico resti sterrato e sia utilizzato come percorso ciclo – pedonale che attraversa l'intero parco di Montececeri;

sia attuata la riqualificazione dell'intero parco, escludendo qualsiasi forma di pericolosa "valorizzazione" a fini ricettivi del parco stesso e delle aree limitrofe;

sia avviata la bonifica integrale della discarica dei rifiuti;

ci sia un efficace controllo per prevenire le violazioni della libera e serena fruizione del parco.

Nota storica

Verso il 1891 Lucy Emily Baxter, che si firmava Leader Scott, scrisse una guida di questi luoghi a sancire la loro fama ed anche quella di John Temple Leader proprietario della tenuta ed autore del restauro del Castello di Vincigliata.

Fu proprio per questo che la Regina Vittoria nell'aprile del 1893, si scomodò a visitare la località e, secondo un'abitudine tutta inglese, produsse alcuni acquerelli di un suggestivo laghetto che si trova lì vicino.

CAVE DI MAIANO