Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

sabato 29 settembre 2012

Rieti Virtuosa: urbanistica e cementificazione selvaggia

Forse non è un caso che, proprio mentre si comincia finalmente a porre l'accento sulla gravità del fenomeno della cementificazione selvaggia, a livello nazionale con il disegno di legge "Salva suolo" e a livello locale con le dichiarazioni d'intenti dell'Assessore Cecilia in Commissione urbanistica, la cronaca ci riporti frizioni che si stanno palesando, proprio sull'urbanistica, all'interno della Giunta del Comune di Rieti.

Rieti Virtuosa teme che questi "mal di pancia" siano condizionati dalla lobby cementificatrice che abbiamo conosciuto in questi ultimi 20 anni e per la quale oggi stiamo ancora pagando un caro prezzo: perdita di terreno agricolo e aumento del rischio idrogeologico, abbruttimento della città e disegno caotico delle urbanizzazioni.

Anche le critiche di varie parti sulle colorite esternazioni dell'Assessore, rimanendo alla superficie senza andare alla sostanza delle cose dette, rientrano a nostro avviso in questo schema.
 
Come Rieti Virtuosa condividiamo sì l'esigenza, espressa da gruppi di maggioranza, di concertazione ma prima di tutto essa sia con i cittadini. Perciò chiediamo che da subito vengano resi attivi gli strumenti partecipativi, non ultimo l'Urban Center, oltre naturalmente alle consulte promesse in campagna elettorale.


Senza troppi giri di parole ci piacerebbe sapere, specie dal Partito Democratico e dai sindacati, se nella nostra città, piuttosto che aggredire ulteriormente il territorio con i Programmi integrati "alla Costini", si possa puntare sulla valorizzazione, riuso, o finanche ricostruzione dell'esistente.

Non fosse altro perché il disegno di legge "Salva suolo" prova a mettere in atto una rivoluzione, abrogando la norma che oggi permette ai Comuni di utilizzare per la spesa corrente gli oneri di urbanizzazione. Il che in una città che ha abusato in maniera scandalosa di questa prassi per fare cassa lasciando poi interi quartieri (basta vedere in che condizioni si trovano oggi gli abitanti di Vazia, Campoloniano, di molte altre frazioni e dei nuovi complessi di Micioccoli) senza servizi primari, non è cosa da poco.

Movimento Civico Rieti Virtuosa 
email: rietivirtuosa@gmail.com
www.rietivirtuosa.it

venerdì 28 settembre 2012

TIVOLI(RM)-VILLA ADRIANA, IDV: “OGGI IN PROVINCIA MOZIONE SU LOTTIZZAZIONE NATHAN, NO A NUOVI RINVII”

Posted: 27 Sep 2012 03:42 AM PDT 

TIVOLI- 27 SETTEMBRE 2012-"Oggi è all'Ordine del Giorno in Consiglio provinciale la mozione presentata dal consigliere provinciale IDV Ugo Onorati relativamente alla vicenda della Lottizzazione Nathan, una colata di cemento che dovrebbe abbattersi nei pressi della Villa Adriana a Tivoli e che comprometterebbe per sempre l'importante sito archeologico". È quanto afferma il consigliere regionale e segretario provinciale IDV Giovanni Loreto Colagossi. 
"Spero – prosegue – che non si debba assistere all'ennesimo rinvio del punto, che denoterebbe una spaccatura all'interno del centro sinistra su tematiche di importanza strategica per una coalizione di governo e che riguardano argomenti quali l'uso del territorio, la tutela dei beni storici e paesaggistici e, non ultimo, lo sviluppo turistico come punto di partenza per rilanciare l'economia locale".
Dello stesso parere il Senatore Idv Stefano Pedica, che specifica: "L'ennesimo rinvio metterebbe impietosamente in luce le contraddizioni all'interno di un centro sinistra dove una parte dimostrerà di essere ancora arroccata a concezioni ormai superate, che vedono nel consumo di territorio e nel cemento l'unico volano per lo sviluppo economico".

Autostrada dei Castelli: brevi riflessioni, una lettera a Monti e un’assemblea

Verdi Marino, Autostrada dei Castelli: brevi riflessioni, una lettera a Monti e un'assemblea


Verdi Marino, Autostrada dei Castelli: brevi riflessioni, una lettera a Monti e un'assemblea.
Le riflessioni: Noi Verdi ce la stiamo mettendo tutta per informare su come vogliono cambiare i Castelli romani, con la stessa tenacia con cui invece Monti e Passera vogliono farlo. Lettere, interrogazioni, riunioni, comunicati, ebbene si: i Verdi hanno informato molte persone, è già un risultato! La gente comune, troppo distratta dai 'suini' della destra regionale, mormora. Da Comitati, Assemblee, Movimenti, Associazionismo; un angosciante silenzio! E i politici? Gli eletti nelle amministrazioni locali rilasciano pareri a Passera; quelli nazionali vanno da Monti e votano tutto; i regionali dichiarano alla stampa. Uno a caso: Astorre del PD! Il buon Bruno con un comunicato del 04.09.2012 dice: 'l'autostrada dei castelli è un'opera inutile e dannosa'! Dunque, Astorre lotterà con i Parlamentari che hanno votato'anche' l'opera dannosa? Poi correrà a Gallicano e a Zagarolo dove il PD locale dice a Passera 'se ci fai uno svincolo siamo favorevoli'? Nel PD …hic sunt leones!  Auguri Bruno! E poi ci sono gli altri partiti (ci sono?) IdV, SEL, FdS che dicono? Fanno gli 'gnorri', attendono l'esame dei loro documenti che forse saranno diversi da quelli che andiamo sbandierando da mesi (al Ministro Passera, dopo il nostro sembra siano arrivati altri 27 accessi agli atti …ih ih ih). Che dite: nei prossimi programmi elettorali troveremo l'autostrada dei Castelli romani?
La lettera: il consigliere Angelo Bonelli non perde tempo, scrive a Monti e a Passera (prot. n. 15928/26.09.2012) per sapere se, considerate le infinite competenze ed in mancanza di un governo regionale che le sorregga,  intendano sospendere le riunioni già calendarizzate sull'autostrada dei Castelli, almeno fino ad insediamento della nuova Giunta. Richiesta ragionevole, risponderanno?
L'assemblea, la prima, i Verdi la convocano per sabato 29 set. 2012 dalle ore 10 alla Cooperativa AGRICOLTURA NUOVA (agricoltura bio&dinamica) – via Valle di Perna 315 Roma  (loc. Spinaceto, zona via Pontina), sarà proiettato il video di ANAS sull'autostrada dei Castelli romani. Poi ne parleremo, conduce Nando  Bonessio (Pres. Verdi Lazio), interverranno Angelo Bonelli, Paolo Berdini (urbanista) e Domenico Finiguerra (salviamoilpaesaggio.it).
Vi aspettiamo, col sorriso di sempre!
Ivano Ciccarelli (verdi Marino) 

URGENTE!!! PERICOLO PER LA CHIESA DI S. GIUSTO ALLA CAIPIRA (Capannori)

URGENTE!!! PERICOLO PER LA CHIESA DI S. GIUSTO ALLA CAIPIRA (Capannori)
La piccola chiesa rappresentata in queste foto, tra le più antiche della Toscana, è interessata da tempo da lavori di restauro. Recentemente però, come testimoniano queste foto, è stata interessata da un enorme sbancamento del pianoro che interessa senza alcuna protezione anche il fianco sud della Chiesa. Molto evidente è il pericolo per la stabilità del monumento, come dimostra anche l'apposizione di nuovi tiranti nell'angolo sud-ovest .
Segnalazione di Roberto Mannocci, Presidente di Italia Nostra, Sezione di Lucca.

Il futuro di Roma nel rispetto di se stessa-FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO

Posted: 26 Aug 2012 09:26 PM PDT

Il futuro di Roma nel rispetto di se stessa
ROMA- 27 agosto 2012-Intervento del Coordinamento Salviamo il Paesaggio di Roma e provincia presso la Regione Lazio

Lo sviluppo dell'edilizia residenziale a Roma negli ultimi anni è quantificabile in decine di milioni di metri cubi.

Nonostante l'eccesso di offerta immobiliare, le fasce deboli della popolazione stentano tuttavia a trovare alloggi: una situazione paradossale perché mal governata, che genera sprechi inauditi.

Infatti, il dissennato modello di crescita ha causato una espansione urbana incontrollata: periferie che generano altre periferie sempre più lontane e costringono l'amministrazione comunale ad indebitarsi per portare servizi, trasporti, strade e per la quotidiana gestione.

La Giunta capitolina vuole procedere rapidamente all'approvazione di una variante urbanistica che consente la costruzione di 66mila nuovi alloggi su 160 aree in prossimità di zone preziose – alcune addirittura vincolate – come il Parco dell'Appia Antica, il Parco di Veio o le Riserve Naturali del Litorale Romano e della Marcigliana. 20 milioni di metri cubi su 2300 ettari.
Si tratta di aree a vocazione agricola multifunzionale, un patrimonio che ci invidia tutta l'Europa, un'enorme riserva alimentare, dove si potrebbero incentivare l'agricoltura sostenibile, la filiera corta, la commercializzazione a km zero, agriturismi e tenute agricole multifunzionali.
L'agricoltura locale e multifunzionale, rispettosa dell'ambiente come una delle strade da percorrere per scampare a questa crisi dilagante, per creare nuovi posti di lavoro moderni e gratificanti da proporre ai giovani che si  prendono cura delle terre, che promuovono il cibo di qualità, la biodiversità delle produzioni e dei paesaggi, non può essere più una soluzione da sottovalutare ma assolutamente da indicare e da inserire nell'agenda politica di questo Comune e naturalmente di questa Regione.
Come Coordinamento Salviamo il paesaggio Roma e Provincia abbiamo sensibilizzato i media e l'opinione pubblica i merito allo stop al consumo di suolo e alla riconversione, promosso incontri con istituzioni, e recentemente scritto una lettera ai ministri Ornaghi, Catania e Clini proprio sulla salvaguardia dell'Agro.
Per una città che impermeabilizza suolo al ritmo di 300 ettari all'anno, dato dell'annuario Ispra 2011 pubblicato meno di dieci giorni fa, il piano di housing sociale appare completamente inadeguato.Le persone sarebbero alloggiate in ghetti urbani lontanissimi da tutti i servizi e Il Comune sarebbe tenuto a realizzare tutte le infrastrutture necessarie, vista la localizzazione in aperta campagna, dando il colpo di grazia alle aree verdi interessate e indebitandosi ulteriormente.
Al momento il debito di Roma viaggia sugli 11 miliardi di euro, senza parlare delle municipalizzate, e le periferie di Roma come quelle di tante città italiane sono piene di abitazioni nuove, vuote, che presto diventeranno obsolete. Nella Capitale sono migliaia: risorse ingenti, in gran parte sconosciute, che l'Amministrazione può riscoprire per far fronte all'emergenza abitativa.

Infatti, non diciamo no all'housing sociale ! Esistono milioni di metri cubi inutilizzati, di proprietà pubblica, che una sana spending review potrebbe censire e destinare al recupero a fini residenziali.

Un'iniziativa che, a costi competitivi, potrebbe comunque fornire lavoro a un settore, quello edile, in stato di profonda crisi. L'emergenza abitativa è una piaga sociale a cui si deve dare risposta, come forum nazionale dei movimenti per la terra e il paesaggio proponiamo il censimento di edifici inutilizzati e il loro recupero anche ai fini di housing socialeQuesta buona pratica COSTA MENO per le casse comunali già in grande difficoltà e dà lavoro a molteplici competenze.
Abbiamo inoltre notato che per quanto riguarda la capacità edificatoria contenuta nel nuovo Prg di Roma, senza dover ricorrere alla variante che impegna le aree agricole, essa parte dai 20.000 alloggi in su. Per questo stiamo preparando un dossier tecnico, e appena pronto lo invieremo anche a questa Commissione.
A settembre è in programma un'importante iniziativa di riflessione sul consumo del territorio e le sue gravi conseguenze, con ospiti di livello nazionale.
Per finire, anche l'Ance si è espressa a favore del recupero dei centri storici… Questa è anche la cura per il rientro del debito di questo Comune che è salito a più di 5.000 euro pro-capite : bisogna bloccare qualsiasi ulteriore espansione urbana, fermare il consumo di suolo e razionalizzare la città esistente.
Ripetiamo anche qui ciò che abbiamo chiesto ai Ministri:

Vi chiediamo di attivarvi con i poteri di cui disponete per la salvaguardia dell'Agro Romano, inibendo e bloccando ogni iniziativa irreparabilmente offensiva di questo patrimonio storico, ambientale, paesaggistico e agricolo.

Grazie.
Coordinamento Salviamo il Paesaggio Roma e Provinciasalviamoilpaesaggio.roma.prov@gmail.com

La legge regionale “salva altane di caccia” del Veneto finisce davanti alla Corte Costituzionale

La legge regionale "salva-altane di caccia" del Veneto finisce davanti alla Corte costituzionale.


Monte di Malo, località Cima, altana di caccia
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato nel corso della seduta n. 44 del 5 settembre 2012l'impugnativa davanti alla Corte costituzionale "della legge della Regione Veneto n. 25 del 6 luglio 2012, recante "Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio", in quanto alcune norme, disponendo che alcuni tipi di appostamenti destinati all'attività venatoria possano essere esclusi dall'autorizzazione paesaggistica e realizzati anche in assenza di titolo, contrastano sia con le norme del Codice di beni culturali, sia con le disposizioni statali in materia di governo del territorio".
E' stata così accolta l'istanza (18 luglio 2012) dell'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico onlus per l'impugnativa governativa del la legge regionale 6 luglio 2012, n. 25 (art. 127 cost.) per la palese violazione delle competenze statali costituzionalmente garantite in materia penale, di tutela paesaggistica e di governo del territorio (art. 117 cost.).
La pretesa normativa veneta, infatti, di rendere edificabili altane di caccia senza autorizzazione paesaggistica e senza titolo abilitativo urbanistico-edilizio è in radicale contrasto con le disposizioni legislative sulla tutela paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e sul governo del territorio (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.), munite per giunta di sanzioni penali, così come riconosciuto e argomentato nel ricorso governativo.

Castelgomberto, altana di caccia
In Veneto, in particolare nella Provincia di Vicenza, sono più di un centinaio i casiemersi nel corso della campagna di accertamenti della legittimità urbanistica e paesaggistica  effettuata con abnegazione e coraggio dai volontari veneti del Gruppo d'Intervento Giuridico onlus in collaborazione con la Lega per l'Abolizione della Caccia.
In seguito alle verifiche dei Servizi tecnicidei Comuni interessati e del Corpo forestale dello Stato, sono ormai svariate decine le contestazioni di violazioni di natura penale e amministrativa (una trentina di rapporti alla magistratura sarebbero stati redatti dal Corpo forestale dello Stato, maggio 2012), una quindicina isequestri preventivi disposti dalla magistratura.
Ora il Governo nazionale ha deciso il ricorso davanti alla Corte costituzionale avverso lalegge "salva-altane" della Regione Veneto, ma il Giudice delle leggi era comunque già stato investito della problematica: infatti, il G.U.P. del Tribunale di Ancona, con ordinanza del 7 maggio 2012, aveva chiesto il pronunciamento della Corte costituzionale riguardo la legittimità della normativa regionale delle Marche che esenta tali strutture dall'ottenimento dei necessari titoli abilitativi.

Valdagno, Contrada Bernardi, altana di caccia
Sono così avvertite tutte le Regioni che intendano sostenere le pretese venatorie di impunità percapanni altane di caccia.
Gruppo d'Intervento Giuridico onlus
Qui la scheda del ricorso governativo (deliberazione Consiglio dei Ministri del 5 settembre 2012)



(foto M.Z., archivio GrIG)

TOSCANA - Monte Valerio, il martirio di una collina


Il serrato dibattito sulle cave di questi giorni ha spinto un ignoto fotografo a inviare al Comitato per Campiglia delle foto che illustrano la drammatica situazione della collina di Monte Valerio. Non possiamo immaginare cosa succederebbe nel caso di un prolungamento della concessione (2020) come è successo per le due cave di Montorsi e Botro ai Marmi.


Cordiali saluti

VILLA ARRIGONI-MUTI, 5 ANNI IN ATTESA DI UNA RISPOSTA!




COMUNICATO  STAMPA
Settembre 2007/Settembre 2012

Il 15 settembre 2007 fotografammo Villa Arrigoni-Muti nella nuova versione “siliconata”, fu un colpo tremendo scoprire che l’originale bellezza, seppur intaccata negli anni a causa dell’incuria dei proprietari, era oramai irrimediabilmente perduta.
A 5 anni dalla nostra “scoperta” non è successo nulla! Nonostante le nostre reiterate segnalazioni ad enti e istituzioni preposti al controllo e alla tutela dei Beni storici e architettonici nulla è cambiato.


La villa giace, con la gru che incombe su di essa (un bel vedere, non c’è che dire!) da almeno 7 anni e nessuna delle amministrazioni interessate si è posto il problema di chiarire se ci sono stati degli abusi edilizi e/o altri atti illeciti nell’intervento edilizio compiuto dalla proprietà della villa seicentesca.
Ma vediamo più in dettaglio:
L’unica risposta alla nostra “Lettera aperta” (vedi allegati) che abbiamo ricevuto riguarda la comunicazione dei risultati del sopralluogo della villa, effettuato il 27 luglio 2011 dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Lazio e dagli Uffici preposti dell’Amministrazione di Grottaferrata.
 Nella risposta si legge:
Con riferimento alla “lettera aperta ai cittadini ed alle Istituzioni” inerente l’oggetto, pervenuta a questa Soprintendenza in data 15.07.2001 ed acquisita in atti con il n. prot. 21910, si informa codesto Circolo che il sopralluogo effettuato in data 27 luglio u.s. presso il compendio monumentale in argomento, congiuntamente a rappresentanti del Comune e della Polizia Locale di Grottaferrata, non ha evidenziato alcuna attività edilizia in corso, né alterazioni rispetto alla situazione precedentemente monitorata, già fatta oggetto di ripetuti accertamenti, sia da parte della Scrivente, tutt’altro che latitante rispetto alla questione “Villa Muti”, che da parte dei diversi organi ispettivi e di polizia giudiziaria coinvolti”
(la data è 15/07/2011 NdR)

In data 15 luglio 2011 la Soprintendenza non rileva alterazioni rispetto alla situazione precedentemente monitorata, il problema infatti è che l’attività edilizia che ha modificato la villa era avvenuta prima del 15 settembre 2007, epoca del nostro “reportage” e della nostra segnalazione dell’1 ottobre 2007 e la si doveva “monitorare” quantomeno il 29 novembre 2007, giorno del primo sopralluogo compiuto dalla Soprintendenza e dai tecnici del comune, ma di quel primo sopralluogo del 29 novembre 2007 non abbiamo mai conosciuto gli esiti non avendo mai ricevuto una risposta.

Il Ministro Galan in risposta all’interrogazione parlamentare dell’On.le Ermete Realacci riguardo ai lavori effettuati precisa:
“Gli ultimi lavori eseguiti nella villa risalgono al 2002; detti lavori, realizzati dalla proprietà su autorizzazione soprintendentizia del 9 giugno 2000 prot. n.11890, sono stati oggetto del contributo ministeriale citato nell'interrogazione. A parere della competente Soprintendenza, detti lavori non presentano sostanziali difformità rispetto al progetto approvato o a quanto concordato in corso d'opera, fatte salve lievi variazioni rientranti nel normale andamento dell'attività di cantiere e/o derivanti da precisazioni in ordine alle modalità esecutive durante la realizzazione, comunque non atte ad inficiare, nel complesso, la conformità di quanto realizzato in rapporto a quanto autorizzato.”
“La contestata Concessione Edilizia n. 49 del 2007 menzionata nell'atto di sindacato ispettivo in esame, è stata finalmente dichiarata decaduta dal Comune di Grottaferrata, che ne ha dato comunicazione alla competente Soprintendenza…”.
Secondo voi le modifiche operate sulla villa elencate da noi (vedi foto e documentazione allegata) si possono considerare”… lievi variazioni…”?


Ma cosa vendono?

Il 17 ottobre 2011 inviammo una segnalazione all’attenzione del Maggiore Antonio Cannavacciuolo Comandante del Gruppo Frascati della Guardia di Finanza avente per oggetto: “segnalazione di un presunto caso di pubblicità ingannevole.” In cui chiedevamo di sapere se era possibile mettere in vendita un immobile storico che non può essere trasformato, perché la concessione edilizia e decaduta e tantomeno diviso in quanto la Soprintendenza ci ricorda che: “Per quanto concerne la questione della vendita, agli atti della suddetta Soprintendenza non risultano avviate procedure per l'alienazione di parti, né dell'intero immobile”.
E ancor più: Relativamente alla trasformazione in condominio di appartamenti della Villa Muti, la Soprintendenza ha sempre sostenuto l'illegittimità del progetto concessionato, come anche di recente ribadito, su specifica richiesta dell'Amministrazione comunale di Grottaferrata.”
Ma dal “Gruppo Frascati” della Guardia di Finanza fino ad oggi non abbiamo ricevuto risposta.

NOI, SEMPLICEMENTE, INVITIAMO I LETTORI AD ESAMINARE LE FOTO SCATTATE IL 15 SETTEMBRE 2007 E IL 1 NOVEMBRE 201, A CONFRONTARLE CON LA VECCHIA IMMAGINE E A FARCI SAPERE COSA NE PENSANO. SIAMO DEI VISIONARI?
C’è inoltre da tenere in conto che, vista la difficoltà a fotografare il “compendio monumentale”, le immagini in nostro possesso danno solo una parziale visione dei lavori compiuti sull’immobile e nel parco.

E ANCORA UNA VOLTA CI DOMANDIAMO E VI DOMANDIAMO:
•    Possibile che solo ai nostri occhi i lavori effettuati sulla villa appaiono gravi infrazioni delle leggi vigenti?

•    Provate voi ad aprire una nuova finestra o installare una tenda sul balcone!

•    E pensare che nel nostro caso si tratta di rilevanti modifiche operate su un bene storico vincolato dal 1909!

•    E’ normale che su ben due siti web, ancora oggi 15 settembre 2012, appaia la messa in vendita della villa divisa in appartamenti, nonostante che “alla Soprintendenza non risultano avviate procedure per l'alienazione di parti, né dell'intero immobile” e l'amministrazione di Grottaferrata abbia annullato l'autorizzazione edilizia?

•    Quale rapporto lega l’ASP, un Agenzia di Sviluppo Locale partecipata dalla Provincia di Roma e da altri comuni oltre che da privati, con la proprietà del “Compendio immobiliare Muti-Bussi, visto che la villa è stata posta in vendita oltre che sul sito della SA.MO Italia anche sul sito: http://www.romainvestimenti.com/it/i-nostri-immobili/5-nobile-villa-arrigoni-muti
di “Roma investimenti di ASP Finance”? Che ne pensa il Presidente Zingaretti?

•    Può una società partecipata dalla Provincia di Roma e da altri comuni fare un’offerta di vendita sul proprio sito, proponendo una trasformazione residenziale di un immobile storico vincolato che non avverrà mai perché dichiarata illegittima dalla Soprintendenza e l'atto relativo e' stato dichiarato nullo dal Comune di Grottaferrata? Che ne pensa il Presidente Zingaretti?

•    Si può lasciare un cantiere aperto per tutti questi anni (forse ne saranno passati 10) con una gru, lì parcheggiata, che incombe sulla villa? L’Ufficio tecnico del Comune di Grottaferrata non ha l’onere di verificare che il cantiere abbia termine nei tempi di legge? Quante e quali proroghe sono state ad oggi rilasciate e alla luce di quali motivazioni?

•    Si può lasciare una villa storica e il suo contenuto artistico così importante, con varie aperture ancora senza infissi?

•    E che dire dello stato di manutenzione del comparto “verde” della villa, per il quale abbiamo più volte chiesto di sapere se l'abbandono patito e poi i lavori effettuati ne avessero o meno compromesso l’impianto storico?

A 5 anni di distanza dalla prima segnalazione torniamo a chiedere una risposta su quello che è avvenuto veramente a Villa Arrigoni Muti. La Soprintendenza una risposta in ogni caso l’ha data, il Comune di Grottaferrata è ancora latitante, vorrà dire qualcosa?
Invitiamo i lettori a scaricare la documentazione allegata e a farsi partecipe di questa nostra battaglia per la legalità e la bellezza.


CHI VUOLE CONTATTARCI PER ULTERIORI INFORMAZIONI O PER PARTECIPARE ALLA NOSTRA ATTIVITÀ PUÒ SCRIVERCI O TELEFONARCI:
g.giombetti@virgilio.it o 333 3590481







CS progetto Articolo 9 della Costituzione_al via giovedì 27settembre

Alla cortese attenzione della redazione,

prende il via domani, giovedì 27 settembre, alle ore 11 a Roma, nella Sala Capitolare della Biblioteca del Senato a Santa Maria sopra Minerva, con una lezione del presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick e il saluto del Presidente del Senato Renato Schifani il ciclo di incontri del Progetto Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per la cultura, la ricerca, il paesaggio e il patrimonio storico artistico. L’intervento, il primo di diciassette che termineranno a fine gennaio 2013, tratterà il tema Dal passato al futuro: 150 anni di convivenza nei valori della nostra Costituzione.

Il progetto si rivolge agli studenti e ai docenti delle scuole superiori italiane ed è nato dalla collaborazione tra MIUR-Direzione per gli Ordinamenti e per l’Autonomia, Fondazione Benetton Studi Ricerche e MiBAC-Direzione Generale per la Valorizzazione.

Sono oltre 400 le classi di scuole di tutte le regioni italiane che hanno aderito all’iniziativa, per un totale di circa 10.000 studenti.
Coloro che non potranno partecipare dal vivo alle lezioni le potranno seguire in diretta streaming dal sito www.articolo9dellacostituzione.it.

In allegato il comunicato stampa, con preghiera di gentile comunicazione,
cordiali saluti,
Silvia Cacco

Fondazione Benetton Studi Ricerche
ufficio stampa
tel. 0422.5121



giovedì 20 settembre 2012

ACQUAPENDENTE (VT). Per una strategia svolta alla difesa e alla bonifica del paesaggio d’Italia

Per una strategia svolta alla difesa e alla bonifica del paesaggio d'Italia

Acquapendente Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi
Una splendida veduta di Torre Alfina

Per una strategia svolta alla difesa e alla bonifica del paesaggio d'Italia dagli orrori speculativi degli impianti industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Incontro ad Acquapendente (VT), luogo simbolo della nascita del Comitato Nazionale Contro Fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi, per la salvaguardia degli ambienti deturpati e a rischio installazione da impianti industriali fotovoltaici ed eolici.


Chiederemo con forza che vengano smantellati impianti che hanno deturpato e svalutato beni di singoli cittadini e beni collettivi a vantaggio di pochi .

Discuteremo della migliore strategia da adottare per preservare il paesaggio italiano  ed il nostro ambiente in senso lato, a partire dai siti per i quali sono in corso di istruttoria progetti per opere devastanti, che tentano di far passare per  "green economy".

Insieme, ad Acquapendente (Alta Tuscia Laziale), nella splendida cornice che abbiamo scelto per voi, ai piedi di un delizioso borgo medioevale, Torre Alfina -  Acquapendente

Sabato 29 settembre dalle  ore 9,30
presso la Sala Convegni dell'Albergo Ristorante Nuovo Castello
con questo programma di interventi previsti:

Intervento di apertura della  Presidente fondatrice Nadia Bartoli

Relatori: 
On. Elisabetta Zamparutti (membro della Commissione Ambiente della Camera);

Carlo Ripa di Meana, Presidente Onorario Italia Nostra;Enzo Cripezzi, esponente  LIPU Puglia e Basilicata;

Vitantonio Iacoviello, Presidente Comitato Ambiente Paesaggio Salute Sicurezza come viene (mal)  descritta la situazione dei territori nei progetti (con quelle che Iacoviello definisce "foto a testa bassa"), con lo scopo di far risultare bassissimo l'impatto ambientale in senso lato.

Accenni alla situazione in Basilicata; 
Oreste Caroppo, Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute", ed esponente del Comitato Nazionale, Oreste Rutigliano Consigliere Nazionale Italia Nostra;

Paolo De Rocchi, Presidente Italia Nostra della Provincia di Viterbo: Le iniziative di Italia Nostra contro gli impianti industriali eolici e fotovoltaici;

Dr.Sandro Andreucci, Perito Bioelettronico (Scienze Biologiche Università della Tuscia Viterbo): Interazione tra campi  elettromagnetici nir e sistemi biologici.- Dosimetria; 

Dott. Vincenzo Ferri, Naturalista (Osservatorio della Biodiversità del Lazio, Uni Roma Tor Vergata): Fauna selvatica ed impiantistica eolica: i risultati dei monitoraggi post-operam italiani;

Cosimo Forina, Giornalista Gazzetta del Mezzogiorno: Impatto ed irregolarità delle Stazioni Elettriche Terna;

Daniele Camilli, scrittore-giornalista:
1) Come le cosiddette energie "alternative" trasformano  (e cancellano) le identità culturali,
2) Le infiltrazioni mafiose;

Vittorio Fagioli, Presidente della CISA (Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina, nonché Presidente  della Rete Nazionale "No elettrosmog", Rappresentante Comitati dell'Alfina e della Tuscia Laziale;

Avv. Fausto Cerulli: Giustizia, fotovoltaico, ambiente;

Lorenzo Croce, Presidente Nazionale AIDAA: Le conseguenze letali  sulla fauna degli impianti eolici e fotovoltaici nelle aree verdi ed agricole;

Giorgio Barassi (Puglia), Pubbliche Relazioni per l'arte: Illustrazione dei paesaggi prima e dopo l'installazione di impianti eolici;

Virgilio Giacoponi (Marche) esponente del Comitato nazionale: Testimonianza impianto  fotovoltaico;

Piero Romanelli (Emilia Romagna): Testimonianza impianto eolico;

Marisa Bonsanti,  esponente del Comitato nazionale: Blogger

Break: ore 11,30

Ore 13,30 Pranzo presso la Sala Ristorante dell'Albergo, nel pomeriggio continuo interventi e  visita ai luoghi più significativi della zona: Acquapendente, impianti fotovoltaici a terra, Piansano  e lago di Bolsena dal quale è visibile l'impianto eolico.

Per chi vuole trattenersi la domenica luoghi suggeriti da visitare: Museo del Fiore nella Riserva Naturale Monte Rufeno, Civita di Bagnoregio, Orvieto.








MENTANA (RM): RIDOTTA DRASTICAMENTE LA FASCIA DI RISPETTO DEI CIMITERI

SEL MENTANA: RIDOTTA DRASTICAMENTE LA FASCIA DI RISPETTO DEI CIMITERI



Nella foto aerea, l'area di oltre 150.000 mq (indicata con retinatura gialla) da cui è stato eliminato il vincolo di inedificabilità riducendo da 200 a 100 m l'ampiezza dell'area di rispetto per il cimitero di Mentana. (Elab. SEL Circolo Mentana-Fonte Nuova)
RIDOTTA DRASTICAMENTE LA FASCIA DI RISPETTO DEI CIMITERI NON HANNO PIU' RISPETTO NEANCHE DEI NOSTRI MORTI!!
"Coperta dall'asettica formula burocratica 'revisione degli ambiti di rispetto cimiteriale', è stata approvata lo scorso 10 settembre dal Consiglio Comunale di Mentana, la drastica riduzione della fascia di rispetto intorno ai cimiteri di Mentana e di Castelchiodato dove vigeva, sinora, un vincolo di inedificabilità assoluta.
Con il voto favorevole dell'inedita maggioranza PD-PDL-Dem. x Mentana-Lista Lodi, si è resa potenzialmente edificabile una superficie di oltre 280.000 mq di terreno agricolo approvando un vecchio proposito della precedente amministrazione Tabanella che, forse per pudore, non era mai stato portato a compimento". E' questo il senso della forte denuncia contro il provvedimento adottato dall'Amministrazione comunale nel Consiglio del 10 settembre scorso, contenuto in un comunicato del Circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Mentana-Fonte Nuova.
"Non possiamo non rilevare – dichiara il Coordinatore del Circolo SEL Piero Morandini – come anche il PD e i Democratici per Mentana, che l'anno scorso si erano presentati alle elezioni rivendicando tutela del territorio, politiche volte alla riduzione del consumo di suolo e al contenimento delle cubature, sostegno al recupero degli edifici esistenti ed alle ristrutturazioni, si siano apertamente schierati, ora, con Lodi e con il PDL, a favore di un'operazione che si tradurrà, nel breve-medio periodo, in una nuova violenta aggressione del nostro territorio.
Con la assai poco credibile giustificazione di intervenire per permettere la sanatoria di pochi abusi edilizi, la maggior parte dei quali classificati come abusi minori e che interessavano, peraltro, poche centinaia di metri quadrati di terreno, l'Amministrazione Lodi ha approvato un provvedimento con il quale si rende potenzialmente edificabile una superficie agricola equivalente a quasi 30 campi da calcio, aree che, guarda caso, sono già in molta parte di proprietà di costruttori e di società edili. E' come se, per lo stesso principio, il Sindaco delle soluzioni proponesse, per accontentare qualche altro abusivo che vi ha costruito in spregio di leggi e regolamenti edilizi, la soppressione delle nostre aree protette di Gattaceca o Nomentum.
Non crediamo che debba essere motivo di particolare orgoglio o rallegramento rivendicare come ha fatto pubblicamente a tal proposito, la Presidente del Consiglio comunale, che l'attuale maggioranza prosegua in pieno accordo e unitariamente con le decisioni di governo del territorio assunte dalle precedenti Amministrazioni Tabanella.
Abitiamo in una città sempre più priva di servizi, di parchi ed aree verdi, senz'acqua (ci siamo già dimenticati la crisi idrica di pochi mesi fa?), con depuratori ampiamente sottodimensionati ed illegali (come dimostrano i trascorsi sequestri da parte dell'Autorità Giudiziaria), con una rete stradale in condizioni drammatiche. Sono queste le 'soluzioni'proposte dall'Amministrazione Lodi per la rinascita di Mentana? Nuove colate di cemento sul nostro territorio!
E ciò è ancora più grave in un periodo storico in cui si va sempre più diffondendo la considerazione dell'insostenibile limite raggiunto dal consumo di territorio, in termini di ricadute negative sul paesaggio, sul turismo e soprattutto sulla sicurezza stessa dei cittadini, per le evidenti conseguenze devastanti sull'assetto idrogeologico (basterebbe ricordare come negli ultimi 40 anni in Italia sia stata cementificata un'area pari all'estensione complessiva di Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna). Considerazione che ha spinto proprio recentemente, a livello nazionale, lo stesso Governo 'tecnico' di Mario Monti, Governo fermamente criticato da SEL e che certo non può essere definito di ispirazione progressista né ambientalista, a predisporre un apprezzabile disegno di legge in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del 'consumo di suolo'ponendo un limite massimo proprio a tale 'consumo' e stimolando il riutilizzo delle zone già urbanizzate.
Riteniamo – prosegue la nota di SEL – che ben altre soluzioni si sarebbero potute praticare se ci si fosse preoccupati esclusivamente della 'regolarizzazione' di poche decine di abusi edilizi che invece sono stati sfruttati come un cavallo di Troia per future (ma neanche tanto) speculazioni edilizie.
L'Amministrazione Lodi sostenuta da un'estemporanea maggioranza allargata ora anche al PDL, ci assicura che è stato comunque preso l'impegno a non rendere edificabile quell'area nel futuro piano regolatore. Dimentica di ricordare tuttavia che proprio nel Documento Preliminare di Indirizzo del Piano Urbanistico approvato sempre dalla precedente Amministrazione Tabanella (con l'astensione, allora del PD) ed ora in corso di approvazione alla Provincia di Roma, per gran parte di quelle stesse aree è prevista, guarda caso, la 'destinazione a nuovi insediamenti a carattere residenziale'.
Puntare sull'oculato riuso delle volumetrie già realizzate, sulla ristrutturazione e l'ammodernamento degli edifici esistenti facendo ampio ricorso a tecnologie di efficientamento energetico (anche mediante l'applicazione di agevolazioni fiscali o di altra natura), sull'ammodernamento e l'abbellimento della nostra città, sulla valorizzazione del centro storico, investire sulla riscoperta, sulla conservazione e sulla rivalutazione dell'immenso patrimonio culturale, ambientale, storico, archeologico di cui è pieno il nostro territorio – conclude Morandini – sono queste le soluzioni che bisognerebbe perseguire per il rilancio e la rinascita della nostra città piuttosto che aggredire ulteriormente il territorio. Ma forse è vero, quando si tratta di cemento e mattoni è meglio non litigare mai!"
Sinistra Ecologia Libertà
Circolo di Mentana – Fonte Nuova